La Corte Suprema di Cassazione con la decisione di accogliere l’atto di dichiarazione resa da 34 cittadini italiani, muniti dei certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere la raccolta di almeno 500.000 firme di elettori per la richiesta di referendum di cui all’art. 75 della Costituzione ha aperto le porte al referendum abrogativo sulla legge del 26 giugno sull’Autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario.

Il comune di Siderno, con una comunicazione ha reso noto della creazione di uno sportello che sino al 27 settembre, presso l’Ufficio Elettorale del Comune – Piazza Vittorio Veneto – mette a disposizione di ogni cittadino iscritto nelle liste del Comune, i moduli della raccolta delle firme per il referendum abrogativo n. 24Β°03523 (G.U. n. 157 del 06.07.2024).

Gli interessati, muniti di un valido documento di identità ed iscritti nelle liste elettorali del Comune, potranno apporre la propria firma sui moduli disponibili presso il suddetto ufficio, nelle giornate dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 12:30.

La domanda Γ¨: VOLETE VOI CHE SIA ABROGATA LA LEGGE 26 GIUGNO 2024, N. 86, “DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO AI SENSI DELL’ART. 116, 3Β° COMMA, DELLA COSTITUZIONE”?

Ogni cittadino così potrà esprimere liberamente il proprio pensiero. Se su tutto il territorio nazionale si raggiungeranno le 500.000 firme si potrà andare avanti. Da qui inizierà un iter non semplice.

Sull’ammissibilitΓ  del quesito si dovrΓ  esprimere la Corte costituzionale. Dato che la legge che si vuole abrogare Γ¨ Β«agganciataΒ» a un articolo (il 116) della Costituzione, appare piΓΉ che possibile che la Consulta si regoli come di fronte a una legge costituzionale e quindi non assoggettabile a referendum abrogativo. Se, invece, la Corte decidesse di dichiarare il quesito ammissibile, si procederebbe con le operazioni di voto.

La scheda riporterebbe per intero il quesito. Trattandosi di un referendum abrogativo si dovrΓ  votare β€œsì” per cancellare la legge sull’Autonomia differenziata, voluta dal governo Meloni, che stabilisce le regole e il percorso con cui alcune Regioni potranno chiedere allo Stato maggiore Autonomia nella gestione di specifiche materie. Per difendere la legge che porta il nome del ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, si dovrΓ  invece votare β€œno”.

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